La Pasqua cristiana celebra la resurrezione di Gesù dal sepolcro dopo tre giorni dalla morte avvenuta sulla croce. Secondo la teologia nella Pasqua cristiana è racchiuso il mistero della fede perché con la passione Cristo si è immolato per l’uomo e in questo modo l’ha liberato dal peccato originale. Il sacrificio estremo di Gesù è il gesto che con la Pasqua incarna in sé il significato di cristianità nel senso più spirituale del termine.
Le celebrazioni pasquali nel tempo hanno ‘invaso’ anche altre sfere dell’uomo oltre a quella spirituale. E vogliamo parlare ad esempio dei vari simboli come l’uovo, ma anche la festa con connotazioni enogastromiche e la tradizione di creare e inviare cartoline ad hoc che oggi grazie alla tecnologia digitale possono facilmente essere realizzate online utilizzando i servizi di stampa online.
Pasqua ebraica e Pasqua cristiana, n ogni caso, si rincorrono poiché il cristianesimo ha ripreso alcuni significati della Pasqua ebraica, ovviamente apportandovi cambiamenti capaci di creare un volto nuovo. Per definire gli eventi pasquali un ruolo centrale l’hanno avuto le Sacre Scritture secondo le quali, in oinea di principio, Gesù è morto in croce nel venerdì precedente la festa ebraica, che quell’anno cadeva di sabato, ed è risorto il giorno successivo, in seguito chiamato Domenica. Tale evento è stato considerato dai primi cristiani come la perfetta realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia e in quanto tale considerata una conferma a tutto quanto in cui loro credevano. Questo concetto viene ribadito più volte sia nella narrazione della Passione, nella quale i quattro evangelisti fanno continui riferimenti all’Antico Testamento, sia negli altri libri del Nuovo Testamento.