L’uovo di Pasqua è entrato ormai da moltissimi anni a far parte della nostra tradizione e, a tutti gli effetti, rappresenta un simbolo pasquale. In questo articolo cercheremo di scoprire gli aspetti meno noti collegati a questo oggetto.
Innanzitutto è bene precisare che nel Cristianesimo l’uovo, per la sua forma simil-circolare e tendente per questo alla perfezione, simboleggia la resurrezione di Gesù dal sepolcro. Il Dono delle uova vere, e non di cioccolato come oggi, decorate con disegni e dediche, è collegato alla festa pasquale fin dal Medioevo.
Prima dell’avvento del Cristianesimo, l’uovo ha spesso incarnato un ruolo simbolico La tradizione del dono di uova è documentata già fra gli antichi Persiani dove era diffusa la tradizione dello scambio di semplici uova di gallina all’avvento della stagione primaverile, seguiti nel tempo da altri popoli antichi quali gli Egizi, i quali consideravano il cambio di stagione una sorta di primo dell’anno, i Greci e i Cinesi. Spesso le uova venivano rudimentalmente decorate a mano. Una tradizione che si è tramandata, quella di colorare le uova di gallina, anche fin ai giorni nostri. Tanto che non è raro anche oggi vedere queste uova sode colorate in occasione delle festività pasquali.
Il commercio, il marketing hanno poi fatto in modo che l’uovo di cioccolato divenisse un vero e proprio simbolo della Pasqua, soprattutto per più piccoli. Un simbolo poco spirituale, all’apparenza, ma che se inquadrato nel contesto appena descritto recupero il proprio ruolo anche spirituale. Oggi di uova di cioccolato ne esistono di moltissimi tipi soprattutto se consideriamo il tipo di cioccolato con cui sono realizzate (fondente, al latte, bianco, alle nocciole…) e la sorpresa al proprio interno recupera anch’essa un retaggio culturale legato al mondo dei bambini.